venerdì, maggio 29, 2009

luna di miele


E cosi' sei venuta a roma e hai trascorso una stupenda luna di miele con il tuo grande amore mi hai detto.....
sei venuta a roma dicendo che invece eri da tutt'altra parte...
ma che brava !!!!!
che temeraria !!! come dici tu
"Folle e' chi non osa nella vita"

quindi tu in procinto di prendere una decisione importante, forse la piu' importante della tua vita, ora che hai tutte le carte in mano, ora che i tuoi ti appoggiano e che puoi far valere i tuoi diritti...cosa fai ?
sfidi la sorte, rischiando di rovinare la tua vita, rischiando di essere ammazzata, di essere rinnegata dalla tua famiglia e di essere additata da tutti come una p., rischiando di restare sola e fottuta per sempre...
brava complimenti !!
continua a giocare con la sorte, ti andra' bene 99 volte ma se la centesima non ti va bene che ne sara' di te ?

e il grande amore che ah fatto ?
oh non gli e' parso vero, di poterti godere tutta anima e corpo per tre giorni
a casa sua!
cazzo come sei ingenua quando dici che lui rischia (ma lo dici tu o te lo ha fatto credere lui ? )
andando in giro per roma con te....

lui ti dice sempre si, lui furbo, asseconda le tue pulsioni
infantili, il tuo bisogno di fuggire dalla realta'
e rifugiarti nelle illusioni;
ti dice sempre si,
tu dici di venire a vivere a roma e lui subito si
dici di andare a modena e lui dice che si trasferisce
dice che fa pure un figlio ocn te
ma come e' bravo !
vedremo se e' altrettanto bravo e maturo e innamorato a farle
le cose oltre che dirle, vedremo!

e ci credo che lui ti ha consigliato di dirmelo!
sai che godimento nell'immaginare la mia umiliazione !
lui che se n'e' fottuto di te per un anno intero
di te e dei tuoi problemi e del tuo bisogno di amore e di cura e di comprensione
lui che si divertiva nelle chat cercando carne fresca
(oh si certo lui non ha scopato, lui cercava solo amicizie)
si presenta tranquillo dopo tanti mesi
ti giura amore eterno
e tu in poche ore mi mandi a fare in culo
mi dici che non mi hai amato
mi dici che non ti eccito
insomma che la mia presenza ti fa un po' schifo
e dopo qualche settimana te la spassi con lui per tre giorni
rischiando il tuo futuro....

io che passavo tutto il tempo a cercare di risolvere i tuoi problemi
io che ti stavo vicino giorno e notte,
che coglione ero io che credevo a tutte le cazzate che mi dicevi
io che rischiavo di farmi licenziare per venirti a trovare
io figurati coglione come sono se ti avrei permesso di fare una simile pazzia
e comunque tu non ti sei mai sognata di dimostrarmi tanto amore

allora dimmi un po' wonderbaby
o sei una bastarda o sei una bambina
se hai voluto umiliarmi cosi'
ci tenevi tanto a farmi sapere che con lui fai cose che con me mai e poi mai avresti fatto?
ti eccita tanto l'idea?
oh immagino quando glielo avrai detto
il tuo e il suo godimento

povera bambina
sai che ti dico
sono tutti cazzi tuoi
prima o poi dovrai fare i conti con te stessa

se fai bene scorda
se fai male pensa

prima o poi dovrai smettere di fuggire
e dovrai cominciare a pensare

giovedì, maggio 28, 2009

ad occhi aperti


lo sai al telefono gli ho detto:- un giorno io vengo via xx settembre ti chiamo e ti dico che ho un nuovo costume - e lui si e' messo a piangere



questo mi hai raccontato e ti sei pure incazzata per la mia reazione un po' scettica e ironica...stronza diresti tu
ma prova a fantasticare un'altra scena quando passi intere mattinete con lui al telefono:
un giorno vengo in via xx settembre ti chiamo per dirti che ho bisogno di soldi per i libri della piccola -
mi piacerebbe sapere che cosa farebbe lui .............

domenica, maggio 24, 2009

collage

martedì, maggio 12, 2009

sbrogliare la matassa nr. 2


l'11 di marzo era la vigilia del nostro ultimo incontro
tutto sembrava bello e luminoso tu dicevi di amarmi e mi chiedevi di amarti, di sorprenderti.
Ti stavi separando definitivamente da lui, stavi cercando di staccarti da lui.
oh mia adorata, perdonami se ancora ti chiamo cosi', forse sono stato poco sensibile nel non capire che avevi bisogno di tanto amore e affetto e comprensione, invece della mia stupida rabbia.
Ma e' andata cosi' e ora io sto solo cercando di sitemare un po' i ricordi e faccio finta di parlarti, perche' sai, da allora non ho piu' parlato con nessuno.
Eppure io quella sera avevo un cattivo presagio, sentivo che la mia felicita' era in pericolo, come in un incubo guardavo con terrore l'abisso in cui temevo di precipitare.
ricordi, amore mio?, ti chiamai piu' volte, ti mandai un messaggio:
- e' confermato per domani ?

solo qualche ora piu' tardi ricevetti il tuo
- certo, perche' hai paura ? t.a.

La notte di due mesi e un giorno fa, quella terribile notte, non dormii,
tanti pensieri si aggrovigliavano...
ricordavo l'angoscia dell'anno prima, quando mi lasciasti dicendomi che non mi amavi,
ma ricordavo anche le tue parole d'amore, la gioia degli ultimi mesi, ricordavo i miei progetti segreti, che avevo paura di confidare perfino a te.....
vivremo insieme, avremo una casa, avro' cura delle piccole, se le cose vanno bene tra di noi, e' questa la soluzione, e' questo il sogno della mia vita.

Cosi' arrivai il giorno dopo al nostro incontro, pieno di speranze e di angoscia.

io non so se l'ha gia' detto qualcuno, ma credo che nella vita ci sono dei momenti
in cui puoi cambiare il tuo destino. Dalla decisione che prendi dipendera' la tua vita futura, e non potrai piu' tornare indietro.

io davvero non so se tu eri consapevole in quei giorni mentre maturavi la tua decisione di separarti da me, non so se hai agito di impulso o se hai riflettuto sull'importanza di quella scelta. Non lo sapro' mai amore mio.

Ma in quei giorni, io sentivo il mio destino nelle tue mani, tutto cio' che sarebbe stata la mia vita, i miei progetti, la mia casa (la nostra casa), tutto questo dipendeva da te. E a poco a poco, ora dopo ora vedevo svanire il nostro sogno. O forse chissa era solo il mio sogno al quale tu non hai mai veramente creduto, ne' mai ti ha interessato.

la mia non era passione, questo sentimento cieco, che ci prende, ci domina e ci travolge, che ci solleva in alto e ci porta all'estasi e poi all'improvviso ci trascina nella polvere.

il mio era quell'amore che provi verso la donna con la quale vuoi condividere la tua vita, senza mai smettere di amarla e averne cura, nemmeno per un minuto, nemmeno nei momenti noisosi.
il mio non era l'amore dell'amante che ruba due ore di felicita' senza condividere tutto il resto.
Io pensavo a te come alla mia dolcissima sposa che dovevo nutrire d'amore e devozione di cure e di attenzioni, di pazienza e fiducia....

io non desideravo possederti, la mai gioia veniva alimentata dal desiderio di cercare e volere il tuo bene.

in una delle tue ultime lettere mi chiedevi di sbrogliare la matassa, ricordi mia adorata ?
mi chiedevi di capire cos'era quello che provavi per me.
tu sognavi sempre di vivere insieme e di avere un figlio. Forse tu mi amavi dello stesso amore.
Quell'amore che come i sogni, richiede, fiducia, impegno, pazienza, rigore, che giorno dopo giorno devi, coltivare, alimentare, costruire, affrontando la realta' e i problemi.............o almeno per un attimo hai creduto. Ma quell'amore richiedeva di andare fino in fondo; e forse sei stata piu' saggia di me nel capire che c'erano troppi ostacoli;

Si e' vero sono tanti i modi in cui si puo' amare. Forse tu hai cercato di trovare in me le stesse sensazioni, lo stesso amore che lui ti dava. Quell'amore che ti ha segnato cosi' profondamente. Ma non lo avresti mai trovato, io potevo solo essere una pallida ombra, non potevo, no ndovevo non avrei mai voluto essere diverso da cio' che sono.

Ma di una cosa sono certo:
se quel sogno era impossibile, allora io, se davvero ti amavo come si puo' amare una sola volta nella vita, allora io dovevo farmi da parte, per il tuo bene e la tua felicita'.

venerdì, maggio 08, 2009

la via...


la via....
Qualsiasi via è solo una via,
e non c'è nessun affronto,
a sé stessi o agli altri
nell'abbandonarla
se questo è ció che il tuo cuore ti dice di fare.
Esamina ogni via con accuratezza e con ponderazione.
Provala tutte le volte che lo ritieni necessario.
Quindi poni a te stesso,
a te stesso solamente
una domanda.
Questa via ha un cuore?
Se lo ha, è una via buona.
Se non lo ha non serve a niente

Carlos Castaneda

giovedì, maggio 07, 2009

l'arte della vita

La creazione di una relazione buona e durevole, in netta opposizione alla ricerca di godimento attraverso oggetti di consumo, "richiede uno sforzo enorme".
Per farla breve: l'amore non è qualcosa che si possa trovare, non è un object trouvè o un ready-made. E' qualcosa che richiede di essere creato e ricreato ogni giorno, ogni ora; che ha bisogno di essere costantemente risuscitato e riaffermato e richiede attenzione e cure. In linea con la crescente fragilità dei legami umani (...), si tende a vedere nell'amore qualcosa che è perfetto dall'inizio oppure è fallito, e che dunque è meglio abbandonare e sostituire con esemplari "nuovi e migliorati", si spera davbvero perfetti. Un simile amore non sopravvivera' al primo piccolo litigio, e tanto meno al prim oserio disaccordo e scontro (........)
Gli antichi (...) sostenevano che senza duro lavoro la vita non offrirebbe nulla che abbia valore.

Zygmunt Bauman, L'arte della vita, Laterza ed.

XXII


XXII

Quando forti e diritte le nostre anime
si stringono in silenzio sempre piu' vicine,
finche' le punte ricurve delle loro ali
aperte prendono fuoco, quale amaro
torto puo' farci la terra per impedirci
d'essere a lungo felici? Pensa! Mentre
saliamo in alto, gli angeli, incalzandoci,
sfere d'orto di canto perfetto vorrebbero
far cadere nel nostro profondo e caro
silenzio. Ma, amore, restiamo sulla terra
dove l'avverso, indegno umore degli umani
fugge gli spiriti puri, li isola e consente
un luogo dove stare, amare per un giorno,
con l'ombra e l'ora della morte intorno

Elzabeth Barret Browning - i sonetti dal portoghese, trad. Dalessandro

forse gli angeli esistono davvero, ci passano accanto, vivono in mezzo a noi, e siamo tanto ciechi, tutti presi dalla fretta di vivere che nemmeno ci facciamo caso !!!

mercoledì, maggio 06, 2009

quanto e' bello!


Quanto è bello, da bambini, subire un torto per poi mettersi a letto e addormentarsi piangendo! Solo io mi amo, e la mia solitudine è cosi' drammatica, e mentre piango per la mia solitudine voi che sentite i miei singhiozzi e le mie urla, potreste venire ad aiutarmi.
Orhan Pamuk, Il mio nome è rosso,pag. 96, Einaudi ed


a volte vorremmo farlo anche da grandi, quando sentiamo il peso della solitudine e dell'abbandono, o quando si crea un muro di silenzio e incomprensione tra noi e il mondo, e le persone che ci sono care.... ma forse e' meno bello...


"mi sentivo sola, non capita e non avevo nè la voglia nè la forza di chiedere aiuto....ma mi sarebbe tanto piaciuto riceverlo...ne avevo bisogno.....
già...ma non perchè vuoi fare la preziosa.....ma perchè non ce la fai davvero.........appena pensi anche solamente alla possibilità di chiedere aiuto ti sale un nodo alla gola e ti blocchi...non riesci più a dire nulla.... e allora lasci perdere.....
è come fosse una sensazione di angoscia......hai mai provato una cosa tipo quando ti succede di assistere impotente a un qualcosa che ti sta capitando......lo vedi, lo senti che devi fare qualcosa ma non riesci a reagire....
ecco è la stessa cosa"

un'amica

martedì, maggio 05, 2009

Tutte le lettere d’amore


Tutte le lettere d’amore

Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.

Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre,
ridicole.

Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere
ridicole.

Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono
ridicoli.

Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.

La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.

(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).

Fernando Pessoa

lunedì, maggio 04, 2009

e quel cuore piu' non risponderà


A N.P.

E quel cuore più non risponderà
Alla mia voce, esultante e afflitto.
Tutto è finito... E il mio canto risuona
Nella notte vuota, ove più tu non sei.

Anna Achmatova 1956