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martedì, giugno 02, 2009

Ricordare e' sapere cio' che vediamo.



"come mi ricordavi?"
"Con dolore. Perchè, quando ti ricordavo, pensavo che la donna che ricordavo non fossi tu, ma un'immagine....

Orhan Pamuk, “Il mio nome e' Rosso”, Einaudi ed.



magritte
questa non è una pipa ( magritte )


questo quadro di magritte ci invita a non confondere la rappresentazione delle cose, con le cose stesse.
L'immagine di una persona non e' la persona stessa.
a volte su una persona proiettiamo il nostro ideale di persona e siamo incapaci di vederla per quello che essa e' realmente.
A volte siamo condizionati dai pregiudizi, e restiamo vittime delle illusioni




Ricordare e' sapere cio' che vediamo.
Sapere e' ricordare quello che vediamo.
Vedere e' sapere senza ricordare.


...Percio' anch'io credevo di vederla dappertutto. Capii meglio Ibn Arabi quando parla dell'amore come capacita' di rendere visibile l'invisibile, desiderio di sentirsi accanto cio' che non si lascia vedere...
Orhan Pamuk, “Il mio nome e' Rosso”, Einaudi ed.




non e' forse questa la forza misteriosa dell'amore ?
che ci fa cogliere l'essenza della persona amata
cio' che nessun altro riesce a vedere

quando siamo presi dal demone di eros
vediamo l'anima della persona amata, nella sua piu' profonda e intima essenza
oppure vediamo una rappresentazione illusoria
una proiezione della nostra mente.....
...una persona unica e speciale, nell'uno e nell'altro caso

a volte sento le cose,
ho la percezione esatta
dei sentimenti e delle emozioni
ma per paura, vilta', pigrizia o convenienza
o chissa per quale strano e sconosciuto impedimento
mi rifiuto di vedere
e divento spettatore
della mia vita di cui non sono piu' padrone........




"....faccio una cosa ma e' come se non fossi io. Come se ci fosse qualcosa dentro di me che si agita


Orhan Pamuk, “Il mio nome e' Rosso”, Einaudi ed.







giovedì, maggio 07, 2009

l'arte della vita

La creazione di una relazione buona e durevole, in netta opposizione alla ricerca di godimento attraverso oggetti di consumo, "richiede uno sforzo enorme".
Per farla breve: l'amore non è qualcosa che si possa trovare, non è un object trouvè o un ready-made. E' qualcosa che richiede di essere creato e ricreato ogni giorno, ogni ora; che ha bisogno di essere costantemente risuscitato e riaffermato e richiede attenzione e cure. In linea con la crescente fragilità dei legami umani (...), si tende a vedere nell'amore qualcosa che è perfetto dall'inizio oppure è fallito, e che dunque è meglio abbandonare e sostituire con esemplari "nuovi e migliorati", si spera davbvero perfetti. Un simile amore non sopravvivera' al primo piccolo litigio, e tanto meno al prim oserio disaccordo e scontro (........)
Gli antichi (...) sostenevano che senza duro lavoro la vita non offrirebbe nulla che abbia valore.

Zygmunt Bauman, L'arte della vita, Laterza ed.

domenica, aprile 26, 2009

Voce' e notte


Si 'sta voce te sceta 'int'a nuttata
mentre t'astrigne 'o sposo tuio vicino,
statte scetata, si vuò stè scetata,
ma fè vedè ca duorme, a suonno chino

(Voce 'e notte, (Nicolardi e De Curtis )




Amore mio. perdonami se ti chiamo ancora cosi' come ti chiamavo allora, dopo tutti questi anni, ma non so proprio come chiamarti. Come ci si rivolge alla donna amata che ci disse ciao a domani e che ci abbandono' senza neppure lasciare un biglietto di spiegazione ? perche' l'amore mio lo sei stata per tutta la mia vita, e anche la mia donna, perche' le rare donne che ho avuto sono state incontri furtivi per la soddisfazione della carne, e invece ogni notte, quando cercavo di addormentarmi, abbracciando l'aria accanto a me nel mio letto solitario, ti dicevo amore mio, e il fatto di pensare di tenerti tra le braccia sempre mi e' apparso un grande privilegio.
Mi ricordo la prima notte di fuga, a Napoli, nella pensioncina che fu il mio primo ricovero, nel buio canticchiavo piano piano
Voce' e notte, come se con il cantare nel buio quella canzone la mia voce ti potesse raggiungere augurandoti di trovare il tuo onesto sposo, un uomo che ti volesse bene e che ti potesse abbracciare la notte e che nel suo abbraccio tu potessi dimenticare il male che ti avevo fatto, e che fosse una persona buona, e senza colpe, e un innocente, e non fosse vittima di nessuno, perche' intanto, nel sentirmi vittima, io non ero piu' innocente, e con te mi ero reso l'ultimo dei colpevoli, e il piu' vile...

Certo e' un vero peccato che tu abbia fatto quel gesto.
Ormai gli anni sono passati, tanti, mia cara, davvero tanti. Eppure vedi come ancora ti ricordiamo, ti ricordo.
Sei sempre con me, lo sai, mi accompagni in ogni momento della mia vita. Anche se ora essa funziona al dieci per cento. Ma quando funzionava al cento per cento come la tua, coem fu bello, e come fu grande la nostra passione. cosi' grande che le cellule del mio corpo ne sono ancora imbevute, come una spugna che conserva l'acqua
marina che la nutri'. Perche' dopo, mia cara, e' stata solo acqua dolce, spesso dolciastra, e che senso ha, mi chiedo, vivere ancora senza che nessun sale ravvivi il mio palato?

Antonio Tabucchi - Si sta facendo sempre più tardi


Podcast di Antonio Tabucchi

                 Si 'sta voce te scéta 'int''a nuttata,
mentre t'astrigne 'o sposo tujo vicino...
Statte scetata, si vuó' stá scetata,
ma fa' vedé ca duorme a suonno chino...

Nun ghí vicino ê llastre pe' fá 'a spia,
pecché nun puó sbagliá 'sta voce è 'a mia...
E' 'a stessa voce 'e quanno tutt'e duje,
scurnuse, nce parlávamo cu 'o "vvuje".

Si 'sta voce te canta dint''o core
chello ca nun te cerco e nun te dico;
tutt''o turmiento 'e nu luntano ammore,
tutto ll'ammore 'e nu turmiento antico...

Si te vène na smania 'e vulé bene,
na smania 'e vase córrere p''e vvéne,
nu fuoco che t'abbrucia comm'a che,
vásate a chillo...che te 'mporta 'e me?

Si 'sta voce, che chiagne 'int''a nuttata,
te sceta 'o sposo, nun avé paura...
Vide ch'è senza nomme 'a serenata,
dille ca dorme e che se rassicura...

Dille accussí: "Chi canta 'int'a 'sta via
o sarrá pazzo o more 'e gelusia!
Starrá chiagnenno quacche 'nfamitá...
Canta isso sulo...Ma che canta a fá?!..."


Mina - Voce 'e notte

Renzo Arbore - Voce 'e notte

Sal Da Vinci - Voce 'e notte



Questa canzone si potrebbe definire autobiografica. Racconta di un disperato innamorato che canta sotto il balcone della sua innamorata andata ad un'altro uomo.
Correva l'anno 1903 ed Eduardo Nicolardi, giovane poeta di 25 anni, si innamoro' di Anna Rossi l'esile e bellissima vicina di casa figlia di un facoltoso commerciante di cavalli. Quando questi dichiaro' il suo amore ai genitori di Anna, questi lo cacciarono via. La loro giovane figlia non poteva andare ad un giovane poeta dal futuro incerto, ma a Pompeo Corbera, un ricco cliente del padre dalla veneranda eta' di 75 anni. Il destino, o l'età dell'anziano marito, volle che l'amore trionfasse. Infatti dopo poco tempo dal matrimonio, Pompeo Corbera morì ed i due poterono coronare il loro sogno d'amore e noi avere una delle piu' belle canzoni d'amore di tutti i tempi.
dal sito naples city

mercoledì, aprile 22, 2009

la passione !

“… Non credi anche tu che il significato della vita sia semplicemente la passione che un giorno invade il nostro cuore, la nostra anima, e il nostro corpo e che, quantunque cosa accada, continua a bruciare in eterno, fino alla morte? E non credi che non saremo vissuti invano, poiché abbiamo provato questa passione? E a questo punto mi chiedo: la passione è veramente così profonda, così malvagia, così grandiosa, così inumana? Non può essere che si rivolga affatto a una persona precisa, ma soltanto al desiderio di sé? Questa è la domanda. Oppure, nonostante tutto, si rivolge a una persona ben definita, alla stessa, misteriosa persona che può essere indifferentemente buona e cattiva, senza che l'intensità del nostro sentimento dipenda in alcun modo dalle sue azioni e dalle sue qualità? Rispondi, se ne sei capace” dice alzando la voce. “Perché me lo domandi?” replica tranquillamente l'ospite. “Sai bene che è così”.E si esaminano a lungo, con attenzione.
(…Sandor Márai, Le brac)

martedì, aprile 21, 2009

come ti amo

Elizabeth Barett Browning
Sonetto XLIII

Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione
che l'anima mia può raggiungere,
quando al di là del corporeo
tocco i confini dell'Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che
lottano per la Giustizia;

Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;

Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell'amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti,
- ti amo col respiro,i sorrisi, le lacrime dell'intera mia vita! -
e, se Dio vuole,
ancor meglio ti amerò dopo la morte.
***

lunedì, aprile 20, 2009

donne che amano troppo

....Non sappiamo cos'è una relazione felice e così cerchiamo chi non sia ciò che vogliamo per trasformarlo per merito nostro. Usiamo l'ossessione verso le persone che amiamo per dimenticare il nostro dolore, il senso di vuoto, paura e rabbia; usiamo le relazioni sentimentali come una droga per non provare quello che sentiremmo se pensassimo ancora a noi stesse. Siamo molto acute nel capire di che cosa hanno bisogno gli altri e che cosa dovrebbero fare, ma non ci rendiamo conto dei nostri sentimenti personali e non siamo capaci di lasciarci guidare dalle nostre emozioni nel fare le scelte necessarie e importanti per la nostra vita; spesso non sappiamo davvero chi siamo e cerchiamo di non scoprirlo immergendoci nei problemi altrui. Avendo imparato da bambine a negare il nostro bisogno disperato di avere qualcuno che avesse cura di noi, da grandi abbiamo cercato altre occasioni per fare quello che avevamo imparato tanto bene: preoccuparci dei desideri e delle esigenze di qualcun altro, invece di riconoscere la nostra paura, il nostro dolore e i nostri bisogni ignorati.......

...Abbiamo finto per tanto tempo di essere adulte, chiedendo così poco e dando così tanto, che ormai sembra troppo tardi perchè possa venire il nostro turno di ricevere le attenzioni che non abbiamo mai avuto; continuiamo ad aiutare gli altri sperando che la nostra paura scompaia e che la nostra ricompensa sarà l'amore. Più l'infanzia è stata infelice, più è forte la spinta a rivivere le stesse sofferenze da adulti, nel tentativo di riuscire a dominarle....

...Hanno un profondo timore dell'abbandono; pensano che è meglio stare con qualcuno che non soddisfi del tutto i loro bisogni ma che non le abbandoni, piuttosto che un'uomo più affettuoso e attraente che potrebbe anche lasciarle per un'altra donna...

....Molte donne commettono l'errore di cercare un uomo con cui sviluppare una relazione senza aver sviluppato prima una relazione con se stesse; corrono da un uomo all'altro, alla ricerca di ciò che manca dentro di loro; la ricerca deve cominciare all'interno di sé. Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perchè quando nel nostro vuoto andiamo cercando l'amore, possiamo trovare solo altro vuoto......

...Dobbiamo guarire dal bisogno di dare più amore di quanto se ne riceva; guarire dal continuare a estrarre amore dal buco vuoto che c'è dentro di noi.....

...Quando un uomo, oltre all'attrazione sessuale, prova per lei amore e affetto, si spaventa. O fugge o lo fa fuggire........

..Finchè continuiamo a comportarci così, cercando di sfuggire a noi stesse e al nostro dolore, non possiamo guarire.Più ci dibattiamo e cerchiamo altre vie di scampo, più peggioriamo , mentre cerchiamo di risolvere la dipendenza con l'ossessione. Alla fine, scopriamo che le nostre soluzioni sono diventate i nostri problemi più gravi. Cercando disperatamente un sollievo e non trovandone alcuno, a volte arriviamo sull'orlo della follia......

.....Finchè non ci assumiamo la piena responsibilità delle nostre decisioni, scelte, vita, felicità non siamo esseri umani pienamente maturi, ma restiamo delle bambine dipendenti e spaventate in un corpo da adulte. Diventando meno bisognose d'affetto, è più facile che i nostri bisogni vengano soddisfatti.....

Robin Norwood dal libro Donne che amano troppo - feltrinelli



I libri della Norwood sono i seguenti (feltrinelli):

* Donne che amano troppo
* Lettere di donne che amano troppo
* Un pensiero al giorno
* Guarire coi perchè

domenica, aprile 19, 2009

dipendenza affettiva

"Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.

Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo.

Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo."

(Robin Norwood)


Desiderava fare qualcosa che non lasciasse possibilità di ritorno.
Desiderava distruggere brutalmente tutto il passato dei suoi ultimi sette anni.
Era la vertigine.
L'ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere.
La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza.
Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa.
Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.

Milan Kundera- L'insostenibile Leggerezza dell'Essere-


....i genitori, se quest'ultimi hanno lasciato insodisfatti i bisogni infantili costringendo i bambini i cui bisogni d’amore rimanevano inappagati ad adattarsi imparando a limitare i loro bisogni.Questo processo di limitazione può portare al formarsi di pensieri del tipo: “I miei bisogni non hanno importanza”o “non sono degno di essere voluto bene”.Da adulti, questi "bambini non amati” dipendono dagli altri per quanto concerne il proprio benessere psico-fisico e la soluzione dei loro problemi. Vivono nella paura di essere rifiutati, scappano dal dolore, non hanno fiducia nelle loro capacità e si giudicano persone non degne d’amore....

....Inoltre quanto più i suddetti bisogni rimangono insoddisfatti all'interno del legame significativo infantile (quello madre-bambino), tanto più tale legame si rinnova immodificato nei confronti delle nuove figure di riferimento: il partner in questo caso. Allo stesso tempo più una relazione deve adempiere ad esigenze basilari di protezione e di sicurezza, tanto più forte è il legame che si sviluppa e tanto maggiori sono le minacce potenziali che possono provenire da qualsiasi situazione esterna che metta in discussione tale legame.

.....le ragazze che hanno un rapporto conflittuale con il proprio padre e non compiono esperienza di sostegno da parte sua, hanno maggiori probabilità di coinvolgersi in relazioni affettive patologiche.

......Bieber e Bieber sostengono che le persone affette da dipendenza affettiva non hanno avuto colla figura paterna un rapporto di stima e di scambio amorevole generando così un'immaturità psicoaffettiva.....

Roberto cavaliere - origini di una dipendenza avvettiva


Riepilogando i sintomi della dipendenza affettiva sono (l'elenco è lungi dall'essere esaustivo):

Paura di perdere l'amore
Paura dell'abbandono, della separazione
Paura della solitudine e della distanza
Paura di mostrarsi per quello che si è
Profondo senso di colpa e/o rancore e rabbia
Senso d'inferiorità nei confronti del partner
Coinvolgimento totale e vita sociale limitata
Gelosia e possessività
Roberto cavaliere - la dipendenza affettiva

sabato, aprile 18, 2009

amore che vieni da me fuggirai


(....)Prima di sposarsi, Emma aveva creduto di essere innamorata, ma la felicità che sarebbe dovuta nascere da questo amore non esisteva, ed ella pensava ormai di essersi sbagliata. Cercava ora di capire che cosa volessero dire realmente le parole felicità, passione, ebbrezza, che le erano sembrate così belle nei libri. […]

[…]"…Rodolphe intravide in quell’amore altri godimenti da assaporare.Giudico’ fuori luogo ogni pudore. Tratto’ l’amante senza il minimo riguardo. La ridusse alla piu’ assoluta docilita’, alla piu’ convinta corruzione. Emma aveva per lui un attaccamento idiota, ribollente d’ammirazione, ne ricavava una gran vollutta’, una beatitudine paralizzante: la sua anima si sprofondava in quell’ebbrezza, vi s’annegava, vi s’annullava come il dice di Clarence nella botte di Malvia"
(Gustave Flaubert, Madame Bovary)


Los suspiros son aire, y van al aire.
Las lágrimas son agua y van al mar.
Dime, mujer, cuando el amor se olvida,sabes tú adónde va?

I sospiri sono aria e vanno nell'aria
Le lacrime sono acqua e vanno al mare
Dimmi, donna, qaundo l'amore e' dimenticato, sai tu dove va?
(G. A. Bécquer)




Amore che vieni, amore che vai
Fabrizio de André

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d'estate
io t' ho amato sempre , non t' ho amato mai
amore che vieni , amore che vai
io t' ho amato sempre , non t' ho amato mai
amore che vieni , amore che vai

ma come fan presto, amore, ad appassire le rose




La canzone dell'amore perduto
Fabrizio De André

Ricordi sbocciavano le viole
con le nostre parole:
"non ci lasceremo mai,
mai e poi mai"
Vorrei dirti, ora, le stesse cose
ma come fan presto, amore,
ad appassire le rose
così per noi.
L'amore che strappa i capelli
é perduto ormai.
Non resta che qualche svogliata carezza
e un po' di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti
al sole di un aprile
ormai lontano li rimpiangerai.
Ma sarà la prima
che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo
E sarà la prima che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.

...non il suo amore,non il suo bene

..........si innamorò perdutamente di una che non lo amava niente.

E mentre il sangue lento usciva
e ormai cambiava il suo colore
la vanità fredda gioiva
un uomo si era ucciso per il suo amore.
Fuori soffiava forte il vento
ma lei fu presa da sgomento
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato
quando a lei niente era restato
non il suo amore non il suo bene
ma solo il sangue secco delle sue vene.



giovedì, aprile 16, 2009

ditemi solo


oh cielo, dimmi solo
che va tutto bene,
dimmelo tu notte insonne
che i suoi occhi sorridono sereni

ditemi solo che sta bene ed e' felice

e che tutto questo dolore
abbia almeno un senso
come potrei altrimenti
sopportare questa agonia ?

non me ne frega niente di
tutto il male che mi ha fatto
se davvero l'ha fatto per il suo bene
non mi importa di capire

ditemi solo che sta bene ed e' felice.

lunedì, aprile 13, 2009

la fuga


" Alla base dell'umano sentire esiste, forse, la consapevolezza della solitudine cui ogni uomo è, per sua natura, costretto. O meglio, su questo terreno si innesta una delle maggiori motivazioni non solo dell'innamoramento in quanto tale, quanto soprattutto dell'ostinazione con la quale molte persone proseguono nel portare avanti relazioni a volte impossibili.
E queste sono le basi anche dell'altrettanto ostinata ricerca da parte di alcuni di un rapporto ad ogni costo: quasi una coazione a ripetere che ci rende impossibile convivere con noi stessi. Un'affannosa ricerca di un Altro che con la sua sola presenza possa alleviare un silenzio interiore pericoloso e inquietante. Ma quanto più questo silenzio viene allontanato, tanto più esso si nutre di ombre e fantasmi maggiormente terribili, dando vita ad una spirale che impone la necessità di allontanare, a qualsiasi costo, la possibilità di confrontarsi con se stessi. Il che, spesso, influisce negativamente sulla scelta dell'oggetto del nostro interesse. È, infatti, a volte, quasi soltanto il bisogno di "un" altro, più che dell'altro, a spingere l'uomo a legarsi, a costruire rapporti sentimentali che
risultano, pertanto, al loro nascere già artificiosi. Ciò ci fa credere e ipotizzare che in molti rapporti tormentati e difficili, che appaiono infiniti, ma che nascondo tante lacrime - così come in quegli amori che nascono e si consumano in un lasso di tempo tanto esiguo da apparire della consistenza di un soffio - vi
è, forse, proprio un problema di basi. Di costruzione, di presupposti."
Aldo Carotenuto - Ai confini dell'amore


Mi sono sempre chiesto che cosa ti lega a lui in modo cosi' forte e profondo.


è vero io provo tanto x l'altro...ancora troppo...non riesco a lasciarlo andare via....è vero avvolte ci sentiamo...lo so ti sto facendo del male ora...forse come dici tu vivo di illusioni...ma io non sto male x lui...in passato soffrivo x quell' amore.....ora sto bene....è come se avessi trovato un equilibrio....x questo a volte mi chiedo...che cazzo sto facendo?? ma che voglio io ora? c. ...lui..??? tu mi fai sentire l'amore...forse è diventato lui il mio migliore amico?? ma x lui farei pazzie....non so che cazzo dirti c ...sembro una ragazzina di 15 anni....

10/9/08

la verità è che io provo tanta rabbia dentro me...
tu mi dai grandi emozioni...ma non riesco a lasciar andare via quell'amore....
11/5/08


e anche quando sembrava che fossi riuscita a staccarti definitavamente da lui

ho chiuso una storia da poco....io lo amavo..almeno credo...lui diceva di amarmi...ma dentro di me sentivo sempre un insoddisfazione...
non so spiegartela...ma sentivo che l'uomo che amavo mi sfuggiva sempre....sentivo fortemente il bene che mi voleva...ma non il suo amore...
....così mi sono svegliata da quel sogno...da quell'illusione..
24/12/08

io l'altro giorno ho capito che non tornerò più indietro...ho capito parlando con lui che ti amo...
che finalmente ora sono in pace con me stessa e quindi libera di godermi questo nostro amore...
ho capito che merito di più...
io ho chiuso quella storia proprio xchè sapevo che il tuo amore era quello che cercavo...
ho capito che con lui non era più amore...ma ossesione...
11/2/09

eppure dicevi


...io gli voglio un mondo di bene e x lui ci sarò sempre...
11/2/09



Ho sempre percepito questo profondo attaccamento verso di lui e nello stesso tempo il disperato bisogno di staccarti da lui, di affrancarti da questa dipendenza, da questa ossessione. Ma io forse non ho cercato di capirti, ne' ho cercato di ascoltarti, di ascoltare i tuoi sentimenti, le tue inquietudini, le tue paure; mi sono solo preoccupato di me stesso, del mio bisogno di averti e di conquistarti. Eppure io sentivo que questo rapporto ti faceva soffrire...oh Dio mio io vorrei tanto capire, vorrei dare un senso a cio' che e' stato, solo cosi' potrei uscirne fuori, solo cosi'



....proprio quando sono in gioco i sentimenti più irrazionali e inspiegabili, siano invece fondamentali le motivazioni che ne sanciscono l'esistenza ...
....Gli amori che viviamo, non senza angoscia, cioè, non senza lacrime, e con sorrisi altrettanto profondi del profondo scoramento che a volte li accompagna, posseggono caratteristiche che procedono, oltre che dai sentimenti, anche dalla vita di ogni giorno e da motivazioni inconsce e problematiche..... è proprio tutto ciò che viene prima, tutto ciò che accompagna dall'interno il formarsi di nuovi legami. E che dall'interno li nutre, sostanzia,indirizza....

..Vi è, soprattutto, un bisogno dell'uomo - un bisogno antico, arcaico,atavico, ma invariabile - che gioca un ruolo di primo piano nella strutturazione dei legami sentimentali e nelle modalità con le quali essi vengono intessuti e condotti: la "dipendenza".
Connaturato all'essere uomo, e al bisogno individuale di creare dei legami è tutto ciò che finisce per stabilire dei ruoli, o comincia basandosi su una forma di dipendenza, o si evolve, successivamente, in essa.
Aldo Carotenuto - Ai confini dell'amore

vorrei


VORREI...

vorrei sentire il tuo respiro sui miei capelli...
il tuo cuore sul mio corpo...
oh amore mio!..
vorrei sentire le tue mani guidare le mie..
il tuo calore unirsi al mio...
vorrei guardare i tuoi occhi mentre piangono di felicità....
ogni lacrima è un giorno in più di felicità...
oh amore mio!...
vorrei sentire un tuo abbraccio e stare in silenzio...
vorrei sentire il nostro amore che urla nel silenzio..
vorrei vedere le nostre anime che ballano felici...
vorrei vedere i nostri corpi che si cercano..
oh amore mio!
vorrei...vorrei...vorrei...
vorrei..amarti tutta la vita!
vorrei che questa favola duri tutta la vita!
ti amo!
E. 29 gennaio 2009

domenica, aprile 12, 2009

cara * nr. 2

lettera immaginaria nr.2


ricordi ? era il 17 di dicembre
dopo il nostro incontro burrascoso di ottobre:
quando ti cercai con la morte nel cuore e la voglia di dimenticarla
di cancellarla dalla mia mente......
avevo solo il desiderio di stordirmi
avevo solo voglia di prenderti
avevo solo voglia di morire......
in auto sbottonavi la camicetta
e aprivi le gambe
io non ti vedevo, accecato dalla rabbia
volevo solo dimenticarla, maledetta chiudere per sempre
ero completamente fuori, in trance...
mentre pronunciavo il suo nome
tu eri di fronte a me
col tuo sesso umido sopra di te
ma io non ti vedevo
e invocai il suo nome
io non pensavo a te, io ero altrove io ero
perso con la testa e con il cuore.....
tu ora cominciavi a capire
adesso capivi perche' fu tanto burrascoso
il nostro ultimo viaggio....
tu avevi preparato tutto meticolosamente per il fine settimana
il ristorante, lo champagne, l'albergo.....
tu mi cercavi, anche se il tuo orgoglio
non ti permetteva di confessarlo

ma io ero altrove, completamente perso e rapito
con la testa e con il cuore
io pensavo a lei
io dedicavo la mia mente e la mia anima
a lei, giorno e notte, mi consumavo di pensieri e di
sogni e di speranze per lei

quel giorno io l'avevo preparato con cura, era la sua festa
volevo che fosse la piu' bella festa della sua vita
volevo che si sentisse amata e voluta bene da tutti
con cura avevo preparato la sorpresa della torta
senza che lei sapesse
volevo solo che fosse felice quel giorno
che si sentisse amata.... "coccolata"
come lei diceva sempre

quel giorno tu eri di troppo,
- e' finita, e' finita - ti dissi con voce dura
- tu ti ricordi di me solo quando ti conviene -
ti dicevo con la voce tremante e quasi con disprezzo
come un verme ti ho quasi sbattuto il telefono in faccia
e ho continuato a inseguire quel folle sogno

ricordi la fine dell'anno
era di sera e tu per la prima volta chiamasti per dirmi
- ti amo, non puo' finire cosi', proprio ora che mi sto lasciando andare
e per te sono disposta anche a rischiare tutto...io ti amo, non puo' finire cosi' -
dicevi piangendo.....
oh dio da quanti anni non piangevi ?
da quanti anni il tuo volto non si lasciava
andare a un sorriso ?
oh sai! che verme mi sentivo, io stavo inseguendo il mio folle sogno
- dai ci sentiamo al lavoro - ebbi il coraggio di dirti

io stavo affogando nella illusione e nell'inganno e non me ne rendevo conto
lei mi scriveva parole e promesse d'amore, parlava di figli, di casa e io
immaginavo di dare forma a quel sogno....
io sentivo la donna adulta crescere in lei e
prendere il sopravvento,
sentivo la sua disperata voglia di lottare e crescere,
cambiare la sua vita,
oh sapessi com'ero felice in quei giorni!

oh Dio mio!
lei cosi' dolce e generosa e meravigliosa
lei e' solo un wonder baby
con un disperato bisogno di amore e affetto
lei che non ha coscienza del bene e del male
non ha coscienza di cio' che dice e cio' che fa
completamente schiava delle sue emozioni
lei che si butta via cosi' con tanta generosita'
da sembrare oscena
lei cosi' ansiosa di essere accettata riconosciuta
e protetta
oh Dio mio
cosi' dolce e fragile e disarmante.......
lei che continua a fuggire da se stessa
e dai problemi
lei che sembra trovare solo nel dolore
un po' di pace
lei che insegue ancora la sua infanzia perduta !


oh! io sono qui ora e comincio a sentire il tuo calore
la tua forza, il tuo amore, i tuoi baci,
il piacere immenso che provo quando ti stringo
e ti prendo e mi perdo dentro di te
il desiderio che tu cosi' bene sai dominare
e trattenere fino al supplizio, fino al momento
del completo abbandono e stordimento
e vorrei averti qui ora, sentire le tue mani che non perdono mai
il tempo
tu che solo tu lentamente mi conduci al piacere dei sensi
e non finisce mai questo dolce morire nelle tue braccia
vorrei averti qui per stringerti con violenza
spingerti contro il muro
spingere dolcemente e con furia
sentire il tuo sesso umido che lentamente mi stringe
e mi divora e in un vortice infinito mi trascina
lentamente mi conduce all'estasi
sentire il mare il fuoco i tuoi gemiti
e morirti dentro lentamente e ancora ancora
le tue grida non finiranno mai
vorrei farlo adesso con furia e con passione
morire di quel piacere che solo tu riesci a darmi....

cara * nr. 1

lettera immaginaria

come siamo sciocchi noi umani ! la nostra presunzione ci rende ciechi e ingiusti e cattivi.

Ti ho sempre giudicata male,
ho sempre pensato che dietro al tuo cinismo,
si celasse una donna arida e senza cuore
tutta concentrata a soddisfare i suoi bisogni e i suoi interessi

mi trattavi con durezza e volte mi umiliavi
e decidevi sempre tutto
e se non filavo dritto mi mettevi subito in riga

ricordo ancora l'incanto dei primi giorni
ricordo il primo bacio, ricordo i brividi che sentivo
quando mi sfioravi con le tue mani

ricordo le passeggiate
ricordo il senso di vuoto e di tristezza che mi prendeva
durante i fine settimana
il desiderio di fuggire via con te e abbandonare tutto

ricordo le tue lacrime in auto, ricordi ?
eri tanto innamorata e avevi paura
ti sentivi vulnerabile e non potevi accettarlo.

poi niente piu' lacrime, hai ripreso il controllo
stabilito regole... oh dio sembravi un sergente
amore mio

volevi essere desiderata, volevi essere cercata
e volevi tanti regali

che rabbia mi facevi ! a volte ti odiavo e covavo
sentimenti di vendetta
volevo fartela pagare,
ma non potevo fare a meno di te,
ti penso sempre, ti penso sempre, ti dicevo
e ti pensavo rimuginando, ma non riuscivo a fare a meno di te
cosi' per rabbia e stupidamente ti tradivo, oh dio mio!
quante volte ti ho tradita amore mio!
e piu' ti amavo piu' ti tradivo,
come un bambino ti tradivo

Eppure tu mi hai insegnato tutto amore mio,
che rabbia mi facevi !
sembravi gelida
preoccupata solo di tenere tutto sotto controllo

e invece mi hai insegnato a godere di una carezza
a trattenere il respiro solo per il tuo sguardo
e impazzire e tremare appena mi toccavi
eri lenta e pignola
come quando sceglievi i vini e li pregustavi prima
e li degustavi dopo
eppure conoscevi ogni segreto del mio piacere
sapevi quando, sapevi dove, sapevi come...
oh dio mio eri cosi' esplosiva !
mi hai insegnato a conoscere il mio corpo
mi hai insegnato a fare l'amore
e sapevi lasciarti andare al momento giusto
e nei posti piu' impensati

tu mi hai insegnato che non e'
la ricerca delle cose estreme che ti puo'
dare quella sensazione di estasi
che si prova in quegli attimi infiniti
che sembrano fermare il tempo,
tu mi hai insegnato che la ricerca morbosa
del piacere attraverso l'uso spregiudicato e sfrenato
delle pratiche piu 'estreme
annoia
e bisogna sempre aumentare la dose come una droga,
in una stanca e perversa rincorsa senza fine..

solo dentro una cornice di regole definite
si puo' esaltare la fantasia e l'immaginazione
in modo profondo

io ti desidero ma non voglio divorarti ne' consumarti
io voglio godere di te, entrare nel tuo mistero
ma accoglierti e lasciare che tu mi accolga

perche' l'amore e' un reciproco darsi e non un reciproco possedersi
perche' nel reciproco possesso c'e' un consumo che lascia piu' fame di prima



Salvatore natoli - il piacere
Salvatore natoli - la gioia