giovedì, luglio 16, 2009

incantamento

incanto

inganno e incantamento

vivere nell'inganno è facile
ed è la nostra condizione naturale,
e in realtà questo non dovrebbe dolerci poi tanto
Javier Marias - domani nella battaglia pensa a me,

inganno:
* bugia, espediente, falsità, frode, insidia, menzogna, sotterfugio, stratagemma, tranello, trappola, trucco.
* abbaglio, artificio, errore, illusione, miraggio, incantamento .

La più completa delle biografie non è fatta d'altro che di frammenti irregolari e di scampoli scoloriti, anche la propria biografia. Crediamo di poter raccontare le nostre vite in maniera più o meno ragionata e precisa, e quando cominciamo ci rendiamo conto che sono affollate di zone d'ombra, di episodi non spiegati e forse inesplicabili, di scelte non compiute, di opportunità mancate, di elementi che ignoriamo perchè riguardano gli altri, di cui è ancora piu' arduo sapere tutto o sapere qualcosa.
L'inganno e la sua scoperta ci fanno vedere che anche il passato è instabile e malsicuro, che neppure ciò che in esso sembra ormai fermo e assodato lo è per una volta e non per sempre, che cio' che è stato è composto anche da ciò che non è stato, e che ciò che non è stato può ancora essere.


Javier Marias - domani nella battaglia pensa a me, pag 281

Sembra un dato di fatto che l'uomo - e forse la donna ancora di più - abbia bisogno di una certa dose di finzione, vale a dire, abbia bisogno ddell'immaginario oltre che dell'accaduto. e del reale. Non mi spingerei fino al punto di usare espressioni che trovo risapute o kitsch, come affermare che l'essere umano ha bisogno di "sognare" o di "evadere" (....).
Preferisco dire che ha bisogno di conoscere il possibile oltre che il vero, le congetture e le ipotesi e i fallimenti oltre ai fatti, ciò che è stato tralasciato e ciò che sarebbe potuto essere oltre a quello che è stato.
Quando si parla della vita di un uomo o di una donna, quando se ne traccia una ricapitolazione o un riassunto, quando se ne racconta la storia o la biografia, in un dizionario o in una enciclopedia o in una cronaca o chiacchierando tra amici, si è soliti raccontare ciò che quella persona ha portato a compimento e ciò che è effettivamente accaduto.
In fondo tutti abbiamo la stessa tendenza, vale a dire quella di vederci nelle diverse fasi della nostra vita come risultato e compendio di ciò che ci è accaduto e di cià che abbiamo ottenuto e di ciò che abbiamo realizzato, come se fosse soltanto questo ciò che costituisce la nsotra esistenza.

E dimentichiamo quasi sempre che le vite delle persone non sono soltanto questo: ogni percorso si compone anche delle nostre perdite e dei nostri rifiuti, delle nostre omissioni e dei nostri desideri insoddisfatti, di ciò che una volta abbiamo tralasciato o non abbiamo scelto o non abbiamo ottenuto, delle numerose possibilità che nella maggior parte dei casi non sono giunte a realizzarsi - tutte tranne una, alla fin fine -, delle nostre esitazioni e dei nostri sogni, dei progetti falliti e delle aspirazioni false o deboli, delle paure che ci hanno paralizzati, di ciò che abbiamo abbandonato e di ciò che ci ha abbandonati.
Insomma, noi persone forse consistiamo tanto in ciò che è verificabile e quantificabile e rammemorabile quanto in ciò che è più incerto, indeciso e sfumato,
forse siamo fatti in ugual misura di ciò che e' stato e di ciò che avrebbe potuto essere.
Javier Marias - domani nella battaglia pensa a me, pag 280


Nessun commento: